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Acquistare le grandi marche con un videogame: si può!

Se la realtà virtuale ci ha messo il suo tempo a impadronirsi del panorama fashion, ora possiamo dire che il fatto è avvenuto: sono sempre di più le maison che si affidano ai negozi virtuali per lanciare le proprie collezioni.

No, non parliamo di classico e-commerce o di un qualunque sito per quanto avveniristico. Ma di un vero e proprio negozio totalmente digitale nel quale immergersi in realtà virtuale. Alcune hanno scelto la forma del videogame, come Burberry che ha immaginato un gioco nel quale si può anche vincere un capo di abbigliamento (reale e non virtuale).

Lo scopo è anche quello di avvicinarsi alle fasce di pubblico più giovani, naturalmente, anche se poi sono le fasce che dispongono di minori risorse economiche. E come si risolve? Non c’è una risposta, l’importante è catturare l’attenzione. Che è poi l’obiettivo della pubblicità, solo declinata in forme più contemporanee.

Dopo che Moschino ha personalizzato il gioco The Sims (e creato una collezione speciale, sia virtuale che reale) e abbiamo scoperto il videogioco B Bounce di Burberry, Louis Vuitton diventato sponsor del campionato del mondo League of Legends per cui ha disegnato la custodia della ambitissima coppa e progetta una linea a tema.

Ma non sono le uniche esperienze: una app cinese che arriverà in Occidente all’inizio del 2020 ha messo a punto un gioco che permette alle persone di acquistare capi di lusso in versione virtuale. Se non puoi permetterteli davvero, puoi almeno averli in digitale!

Il gioco si chiama Ada e il suo obiettivo non tanto celato è quello di catturare nuovi consumatori di lusso, specialmente adolescenti e donne ma anche tutte le persone che fino ad ora non hanno potuto avere accesso agli acquisti di lusso. Hanno già firmato con Ada, tra gli altri, Prada, Gucci, Balmain, Mary Katrantzou, Dior.

Acquistare oggetti virtuali con denaro reale è una pratica molto comune nei videogiochi, già da anni. Lo stesso principio su cui si basa Ada, ma con la moda al centro della scena. Già lo faceva Covet Fashion che consiste nel vestire una modella virutale. In un anno ha generato 53 milioni di dollari di vendite.

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